Baudelaire e il modernismo: Estetismo, critica antiborghese e prospettiva interculturale
Baudelaire e il modernismo: Estetismo, critica antiborghese e prospettiva interculturale
Scrive Baudelaire: «Questo sole che, qualche ora fa, schiacciava ogni cosa con la sua luce diritta e bianca, ora va a inondare l’orizzonte occidentale di vari colori. Nei giochi di questo sole agonizzante, certi spiriti poetici troveranno delizie nuove; vi scopriranno colonnati abbaglianti, cascate di metallo fuso, paradisi di fuoco, uno splendore triste, la voluttà del rimpianto, tutte le magie del sogno, tutti i ricordi dell’oppio. E il tramonto del sole apparirà loro come la meravigliosa allegoria di un’anima carica di vita, che scende dietro l’orizzonte con una magnifica provvista di pensieri e di sogni».
Il volume di Ferracuti analizza la rivoluzione estetica di Baudelaire e la sua influenza nell’arte contamporanea e nel modernismo spagnolo, particolarmente in Ramón del Valle-Inclán, Manuel Machado, Azorín, José Ortega y Gasset. Vengono, inoltre, trattate questioni strettamente intracciate alla letteratura del decadentismo: l’esotismo, ad esempio, è visto non come fuga letteraria bensì come ricerca di modelli alternativi a quelli della civiltà borghese ed eurocentrica del XIX secolo; la nozione di “generazione del 98” viene considerata come un tentativo infelice di dare un diverso nome al movimento artistico modernista; viene messa in luce una prospettiva interculturale presente nel movimento stesso, e viene criticata la nozione di “post-modernità”.