Alceste De Ambris: Ritratto di Corridoni – pdf gratuito
Alceste De Ambris
Ritratto di Corridoni
(1922)
a cura di Gianni Ferracuti
con un’introduzione su
Corridoni e il mito dei “precursori”
Filippo Corridoni è stato una delle più belle figure del socialismo italiano. Giuseppe Di Vittorio, anche lui grande protagonista della storia del socialismo, fondatore della CGIL, ne ha commemorato la memoria finché ne è stato Segretario, ammonendo che non bisognava credere alla propaganda del fascismo, che ne aveva fatto un precursore del regime di Mussolini. Poi, passato il tempo, la CGIL li ha dimenticati entrambi: lui e Corridoni.
Su questa idea della propaganda del fascismo personalmente ho qualche riserva, fermo restando che Corridoni non ha niente a che vedere col regime; mi sembra, infatti, che Mussolini avesse la necessità di ricordare i cosiddetti “precursori” della rivoluzione nazionale per mantenere viva la sua strategia politica. Partendo dall’inizio, la necessità di sostenere l’intervento dell’Italia nella prima guerra mondiale a fianco degli alleati anglo-francesi spinge verso un progetto unitario una serie di soggetti politici usciti da un partito socialista ritenuto inadeguato a difendere gli interessi dei lavoratori e, come diremmo oggi, consociativo – ovvero succube delle politiche reazionarie del Regno d’Italia. Comunisti critici (Arturo Labriola), sindacalisti rivoluzionari, futuristi, nazionalisti di sinistra di Corradini, irredentisti convergono sull’idea che la guerra sia un percorso rivoluzionario per abbattere i grandi imperi reazionari: quello austro-ungarico e quello zarista, per portare la democrazia nel continente europeo.
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