Gabriele D’Annunzio: Per la più grande Italia, Messaggio a Zara, Della decima Musa e della sinfonia decima
D'Annunzio e Fiume,  Decima Musa,  Futurismo e avanguardie,  Socialismo

Gabriele D’Annunzio: Con me (Fiume d’Italia, 30 marzo 1920)

Gabriele D’Annunzio:
Con me
(Fiume d’Italia, 30 marzo 1920)

Si tratta del testo di uno dei più bei discorsi fiumani di D’Annunzio, tenuto sullo sfondo di aspre discussioni suscitate dalla svolta rivoluzionaria impressa dal Comandante, con Alceste de Ambris e Leon Kochnitzky, responsabile delle relazioni estere.: da un lato il nuovo progetto do Costituzione (la Carta del Carnaro), dall’altro l’idea di creare, in alternativa alla Società delle Nazioni, la Lega dei Popoli oppressi, suscitano malumori nell’ala più conservatrice presente a Fiume.

Il Comandante, nel discorso, rivendica la paternità del nuovo corso, incita all’impresa i suoi Legionari e, cosa più importante perché non legata alle contingenze storiche, illustra la sia visione dell’agire politico quasi nei termini di una istica ghibellina, che sono una chiara definizione di ciò che intende con l’immagine della Decima Musa.

Il testo è parte della mia raccolta (in corso d’opera) di tutti gli scritti fiumani di D’Annunzio, presente in questo sito.

gf

(ps. ricordo solo che il termine “fascio” all’epoca apparteneva al lessico della sinistra: i Fasci Italiani di Combattimento, fondati nel 1919, erano un coordinamento di gruppi della sinistra rivoluzionaria).

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