Julián Marías: Il mestiere di pensare (pdf gratuito)
Più d’una volta, guardando le piccole, affascinanti, suggestive cittadine universitarie tedesche, con le case di legno, i tetti aguzzi, la piazza con la fontana, il lento fiume ombreggiato da olmi, querce o castagni, la vita sociale circoscritta, i corti giorni grigi e le lunghe notti per tanti mesi dell’anno, ho sognato il titolo di una possibile dotta dissertazione su: Die Langeweile als Triebfeder der deutschen Gelehrsamkeit und Wissenschaft (Il tedio come fonte dell’erudizione e della scienza tedesca),che qualcuno dovrebbe pur scrivere. Quando cadono le ombre della sera alle cinque o alle sei del pomeriggio, e piove o fa freddo, ci si rifugia in casa. Che fare? Accesa la stufa, mitigato il freddo della stanza, alla luce della lampada, cosa più naturale dell’inventare geometrie non euclidee, stabilire la cronologia dei dialoghi di Platone, chiarire le origini degli etruschi, analizzare i suoni o secernere, come bozzoli, senza perdere il filo, aggrovigliati sistemi filosofici? E questo è effettivamente successo, anche se si è reso necessario qualcosa di più del tedio.