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Alceste de Ambris: Chi non è con me è contro di me. Chi non è con noi è contro di noi

Alceste de Ambris:
Chi non è con me è contro di me.
Chi non è con noi è contro di noi

Si tratta del discorso con cui Alceste de Ambris annuncia la scelta di rivendicare per la Fiume dannunziana lo status di nazione indipendente. De Ambris e il Comandante D’Annunzio, constatata l’incapacità della monarchia italiana e del governo di resistere alle pressioni degli Stati Uniti, si organizzano per una battaglia di lunga durata.

La scelta di fare di Fiume uno stato indipendente pone, però, un problema istituzionale: l’obiettivo è sempre l’annessione all’Italia, ma l’indipendenza della cirttà, non esistendo un “re di Fiume”, dovrebbe implicare un ordinamento repubblicano, e questo diventa un problema per la parte più conservatrice presente in città.

De Ambris argomenta a sostegno della scelta, che poi troverà una soluzione geniale nell’idea di considerare lo stato indipendente di Fiume come “Reggenza Italiana del Carnaro”.

Si tratta comunque dell’inizio di un percorso che imprime all’impresa di Fiume un carattere rivoluzionario concretizzato nella straordinaria Carta del Carnaro: il progetto costituzionale più avanzato dell’epoca e, probabilmente, la migliore costituzione mai scritta.

Disgraziatamente, sarà proprio la Regia Marina italiana, su ordine dell’infame monarchia sabauda, a mettere fine all’impresa, su mandato americano, attaccando la “città olocausta” nel “natale di sangue” del 1920.

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