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Kirill, il populismo e la maionese impazzita della sinistra al maraschino
Credo che l’idea di imporre le sanzioni al Patriarca Kirill si sia formata – misteriosamente – in una persona il cui cervello si era esiliato, offeso dall’inutilizzo e dai maltrattamenti. Indipendentemente dalla sua persona, che può essere o non essere degna della carica che ricopre, Kirill è per milioni di credenti il rappresentante di una tradizione religiosa che ha superato i duemila anni e il capo di una comunità, che occupa quasi interamente l’ambito del cristianesimo ortodosso e trova in lui un riferimento, un sostegno, a volte un conforto, o il senso della vita e soprattutto della morte. In alternativa al cervello in esilio bisogna immaginare rozzi settari, epigoni dei…