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Gianni Ferracuti: In vino veritas…: Dionisismo e fine della filosofia in Ortega y Gasset (2023)
Gianni Ferracuti: In vino veritas…: Dionisismo e fine della filosofia in Ortega y Gasset Prima edizione Disponibile su Amazon Negli ultimi quindici anni circa della sua attività, José Ortega y Gasset ha cercato una filosofia che non solo fosse nuova rispetto alle precedenti, come spera ogni filosofo di razza, ma fosse anche rivoluzionaria rispetto alla sua, quella che aveva pensato e comunicato a partire dalle Meditaciones del Quijote del 1914. La sua idea di base fu che, se la filosofia è pensiero esatto e razionale, indirizzato allo studio dell‘essere, allora questa splendida attività intellettuale, durata 2.500 anni, si poteva considerare conclusa: sarebbe cominciata una «seconda navigazione» e un’«ultra-filosofia». In vino veritas il…
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Gianni Ferracuti: Physis: L’origine e le differenze
Gianni Ferracuti: Physis: L’origine e le differenze Si tratta di un’indagine “sulla natura”, in ideale dialogo con la filosofia arcaica, le culture religiose, le tradizioni sapienziali, e il pensiero contemporaneo: Xavier Zubiri, José Ortega y Gasset, Giorgio Colli, Martin Heidegger, tra gli altri. Il libro è articolato in tre parti: – Dio e le religioni: sul problema filosofico della storia delle religioni in Zubiri – L’Arkhé e il suo divenire. Prima parte: La struttura dinamica della realtà – L’Arkhé e il suo divenire. Seconda parte: L’Arkhé ovvero la Physis Attraverso un realismo radicale, l’analisi del Tutto, la critica della nozione di essere e il superamento della frattura teoretica tra soggetto…
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Gianni Ferracuti: Lo Sciamano e il Pensatore e altri scritti coevi (Arkhé, 1)
Gianni Ferracuti Lo Sciamano e il Pensatore (Arkhé, 1) «Se il divino, paradossalmente, si rivela attraverso il mondo, quest’ultimo può esser vi-sto secondo due diverse prospettive: a) ciò che le cose sono fisicamente; b) ciò che esse si-gnificano in quanto ierofanie. L’uomo arcaico si è occupato della seconda prospettiva. Se la divinità può manifestarsi attraverso il mondo sensibile, questo, allora, non può essere radicalmente altro dalla divinità. Come minimo è necessario che esso sia assoggettato al potere del divino. più specificamente, nella mentalità arcaica e mitica, il mondo «è», formal-mente, un potere del divino. Così l’uomo non si preoccupa di ciò che l’oggetto è secondo la prospettiva scientifico-razionale, non perché…