Vocazione
Questo progetto, programma o pretesa, questa freccia che mira a un bersaglio, questa voce che ci chiama o vocazione, questo destino che è “il nostro” e che siamo radicalmente, non è separabile, né ha realtà concreta indipendentemente da una circostanza precisa, che possiamo chiamare “il nostro mondo”.
È stato sempre così, ma Ortega è il primo uomo che lo ha compreso filosoficamente e ne ha fatto la radice stessa della sua dottrina. Perciò questa condizione della vita umana è stata in lui ancora più vera; voglio dire che questa condizione inesorabile fu da lui accettata; e invece di immaginarne un’altra, co-me ha fatto quasi tutto il pensiero occidentale, ne ha fatto il punto di partenza della sua filosofia…
Tutto l’umano è circostanziale, ma in Ortega lo fu deliberatamente. Se si vuol dire la stessa cosa con altre parole, potremmo aggiungere che la filosofia di Ortega è consistita… nel decidere liberamente di essere fedele al suo destino. E questa espressione che ho appena scritto è forse la migliore definizione dell’autenticità.
(Julián Marías, “Ortega. Circunstancia y vocación”)